Tutti conoscono la storia dell’anguilla che a Lesina sembra essere la migliore per qualità e delicatezza. Storicamente i capitoni, ovvero gli esemplari femmina, erano quelli più pregiati e quindi destinati all’esportazione. Alle famiglie di pescatori restava “lo scarto”, gli esemplari maschi, molto più piccoli. Da qui nasce nei secoli un piatto tipico della cucina locale, la minestra d’anguilla, che oggi resta una squisita prelibatezza della tradizione. Assolutamente da provare.

Ma forse non tutti sanno che questa terra offre molte altre eccellenze. Lungo la strada dei sapori tradizionali scorre il paesaggio pittoresco dei campi coltivati, i papaveri aggiungono una nota di colore e all’orizzonte si staglia il morbido profilo del Gargano. Su questo territorio insistono numerose le aziende agricole, sono le tipiche masserie, che spesso aggiungono alle coltivazioni anche gli allevamenti. Tradizionale è quello di bufali che, se la mente rimanda ad altri territori, qui sembra esserci da sempre. La produzione è ovviamente casearia. La passione di chi lavora con prodotti genuini si tramanda in famiglia di generazione in generazione. Così nascono quei prodotti artigianali con il gusto speciale dei sapori di una volta.

Ma non finisce qui. Siamo lungo la strada dei vini DOC della Daunia. E qui il vino è una tradizione antica. Numerose le cantine che lo producono ancora secondo il metodo classico. Così dopo la vendemmia bianco e rosso seguono strade differenti e se il primo è lavorato solo nell’acciaio il secondo subisce il passaggio nelle botti di legno. Qui il paesaggio è naturalmente un susseguirsi di vigneti.

Molto rinomata la tradizione enogastronomica ma a Lesina non è l’unica cosa che lascia il segno. In occasione della settimana di festeggiamenti per il Santo Patrono viene sempre organizzato un vero e proprio palio sull’acqua. Così i vari sandali, questo il nome delle tipiche imbarcazioni locali a fondo piatto, si sfidano in un’avvincente regata, un evento accolto sempre con calore dai Lesinesi. Si attende con fervore alla partenza e le persone che assistono al palio sul lungolago seguono la gara accompagnando dalla strada le imbarcazioni all’arrivo. Il vincitore è festeggiato con clamore e sparo di mortaretti, per gli altri “l’importante è partecipare”.

di Marta Parcesepe

italnews.info